60° anniversario Trattati di Roma

Easy Diplomacy affianca il Mondo Diplomatico per centrare meglio gli obiettivi

7 Marzo 2017: Roma ritorna ad essere il cuore dell’Europa in occasione di un significativo e storico evento commemorativo che dal 25 marzo porterà nella capitale italiana Capi di Stato e di Governo di 27 Paesi europei con le rispettive delegazioni. Il 25 marzo 1957, infatti, furono firmati a Roma due Trattati: il primo istituiva la Comunità Economica Europea (CEE), il secondo la Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom). Gli Stati firmatari erano Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi. La cerimonia avvenne in Campidoglio, nella sala Orazi e Curiazi. Per l’Italia firmarono il presidente del Consiglio Antonio Segni ed il ministro degli Affari Esteri Gaetano Martino. Dopo le ratifiche da parte degli ordinamenti nazionali, il 1º gennaio 1958 i due Trattati entrarono in vigore.

Una celebrazione che ora assume un respiro mondiale, tanto che il 24 marzo il Sommo Pontefice, capo del mondo cattolico, alla vigilia dell’evento incontrerà i Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea presenti a Roma.

Il Trattato istitutivo della CEE all’art. 2 indicava i seguenti obiettivi: “La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l’instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità, un’espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano”.

Il Trattato EURATOM istituiva la Comunità europea dell’energia atomica. Mirava alla condivisione delle industrie nucleari degli Stati membri, applicandosi a taluni soggetti (gli Stati membri, le persone fisiche e le imprese o le istituzioni di diritto pubblico o privato) che esercitano l’insieme o parte delle loro attività in un settore disciplinato dal trattato. Si articolava in origine in 234 articoli, venne poi modificato dal trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1º dicembre 2009.

In riva al Tevere, insomma, è in programma un summit celebrativo di notevole spessore ed eco internazionali, che si colloca in un momento in cui, con l’uscita della Gran Bretagna e una serie di rilevanti problematiche, a partire dal fenomeno dell’immigrazione e dal dibattito sulla permanenza o meno nella moneta unica europea (l’€), sta animando il dibattito su architettura e logiche che sottendono alla stessa esistenza e operatività dell’Unione Europea.

È evidente che l’elevata qualità delle delegazioni nazionali, la pregnanza dei temi in discussione, ma anche la consistenza numerica delle persone coinvolte comportano per Roma un vero impegno organizzativo che si scontra con una serie di storiche problematiche tipiche della Capitale italiana.

Lo sforzo organizzativo può però essere ben agevolato e le problematiche superate grazie ad una mirata e preventiva pianificazione strategica.

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